ROMA - Manifestazione di amicizia
tra Italia e Kirghizistan
Giovedì 27 febbraio, alle ore 11,45 si è svolta a Roma, nel suggestivo al Parco di Villa Grazioli, un giardino pubblico che nel passato faceva parte delle proprietà fondiarie della nobile famiglia romana dei Grazioli Lante della Rovere, è stato inaugurato un monumento dedicato a Čyngyz Ajtmatov, scrittore, pensatore e diplomatico kirghiso di fama mondiale donato dall'ambasciata della Repubblica del Kirghizistan, della quale è ambasciatore in Italia Sua Eccellenza Taalai Bazarbaev.
Alla cerimonia, alla quale hanno partecipato diverse delegazioni diplomatiche (dell'Irak, della Bielorussia e di molte ex repubbliche sovietiche) ha portato il saluto del Comune di Roma un assessore del Municipio romano dei Parioli.
Ajtmatov, figlio di un intellettuale vittima delle purghe staliniane, è stato uno scrittore famoso che ha parlato nei suoi romanzi dei problemi delle popolazioni kirghise (Melodia della Terra Giamilja, Addio Gul'sary, Il Battello Bianco ecc.); della droga e del crimine (Il Patibolo) e numerose altre, anche fantascientifiche come "Il giorno che durò più di un secolo", per finire a "Il marchio della Cassandra. Dalle eresie del XX secolo".
Alla cerimonia era presente anche una delegazione della Chiesa Ortodossa Italiana, composta dall'Arcivescovo Metropolita Sua Beatitudine Filippo Ortenzi e da Sua Eccellenza Reverendissima Roberto Pinna, vescovo di Cagliari e console onorari dello Stato di Alania (Ossezia del Sud)- i kirghisi sono una popolazione turco-mongola prevalentemente di religione islamica, sunnita della scuola hanafita con piccola minoranza sciita; i cristiani sono circa il 10% della popolazione e fanno parte prevalentemente della Chiesa Ortodossa Russa; vi sono poi piccole minoranze buddiste (poco più di 7.000) e una rinascita del tengrismo, l'antica religione sciamanica mongola, mentre è quasi scomparsa (sono rimasti meno di 50) l'antica comunità degli ebrei bukharian, una volta numerosi ma oggi quasi tutti emigrati negli USA o in Israele.
Tra i presenti il console del Kirghizistan di Cagliari (dei 2.500 kirghisi residenti in Italia, la metà vive in Sardegna dove è impiegata nel campo della pastorizia) e diversi rappresentanti della Repubblica dell'Ossezia Meridionale - Stato di Alania.
Alla fine della manifestazione si sono esibiti musicisti kirghisi ed è stata scoperta la statua che rimarrà nel Parco a dimostrazione dell'amicizia italo-kirghisa e della fratellanza tra i popoli e è stato offerta una degustazione della gastronomia tradizionale kirghisa.




