Dublino
(Irlanda) e Crèpol (Francia)
attacchi
islamici in Europa
dichiarazione
di S.B. Filippo Ortenzi Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana
La settimana scorsa a Dublino (Irlanda) un immigrato musulmano algerino ha assaltato
con un coltello una scuola ferendo due insegnanti e tre bambini,
mentre una decina di giorni fa a Crèpol (Francia),
piccolo paese arpitano dell'Alvernia-Rodano-Alpi, situato nella
Francia Centrale a sud di Lione, di poco più di cinquecento
abitanti, una banda di ragazzi francesi d’origine nordafricana e
religione islamica ha aggredito dei cittadini francesi che stavano
partecipando al ballo organizzato per una festa di paese, uccidendo a
coltellate un ragazzo di sedici anni e ferendone altri venti, dei
quali due in gravissime condizioni.
Del
fatto ne parliamo con Sua
Beatitudine Filippo Ortenzi,
Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana.
Monsignore
come si sono svolti i fatti?
A
Dublino un immigrato islamico algerino, armato di coltello ha
assaltato una scuola ferendo cinque persone, tre delle quali bambini
mentre in Francia una banda di giovani francesi d’origine africana
e religione islamica hanno assaltato dei
pacifici cittadini francesi mentre stavano partecipando ad una festa
paesana, al grido “siamo
venuti qui per ammazzare i bianchi”.
Come
hanno reagito i rispettivi Paesi?
In
Irlanda hanno parlato del gesto di un folle e in Francia hanno
cercato di nascondere l’accaduto come se fosse stata una rissa o
uno scontro tra bande
e, contemporaneamente, le Magistrature, polizia e stampa di ambedue i
paesi hanno attaccato quelle forze politiche che hanno condannato gli
assalti denunciando il pericolo islamico. In Irlanda, come in
Francia, magistratura, polizia e mass media hanno evitato di
associare immigrazione e islam a detti fatti e, in nessun comunicato,
hanno evidenziato a quale religione appartenessero gli assassini. In
Francia non dimentichiamo che Emmanuel Macron ha vinto contro la Le
Pen grazie al supporto del voto islamico, che in detto paese vale un
10% dei voti mentre in Irlanda il governo di centro-sinistra formato
da Repubblicani (Fianna Fail) e Verdi, non soltanto è tollerante
verso le comunità islamiche ma si è scagliato duramente contro quei
cittadini che sono scesi in piazza sventolando bandiere irlandesi e
con cartelli con scritto “La vita degli irlandesi è importante”,
ma manifestazioni dei cittadini contro l’immigrazione afro-islamica
è stata bollata come neo-nazista e d’estrema destra da tutta la
stampa europea, compresa quella italiana, e il Governo irlandese non
soltanto ignora le motivazioni anti-cristiane del gesto ma
ha promesso una repressione dura contro coloro che denunciano la
pericolosità dell’immigrazione islamica tanto che il Commissario
della Polizia di Dublino Drew
Harris,
ha definito i manifestanti una "fazione
di teppisti pazzi mossi da un'ideologia di estrema destra"
e Il ministro
della Giustizia Helen
McEntee ha
detto che manifestazioni anti-islamiche nel centro della città "non
possono e non saranno tollerate",
promettendo al riguardo una repressione dura. La repressione contro, non gli islamici, ma i manifestanti anti-islamici è stata durissima con decine do arresti, per stroncare, non il terrorismo islamico ma le pericolose forze sovraniste che vi si oppongono. In Francia poi magistratura, governo e polizia hanno parlato soltanto che gli aggressori erano giovani francesi e si deve al politico di destra (e religione ebraica) Zemmour, se se ne sono conosciuti i nomi, tutti di ragazzi francesi d'origine africana e di religione islamica di seconda e terza generazione. La stampa ha ovviamente criticato il politico che aveva reso noti i nomi degli assassini e i manifesti in memoria del ragazzo assassinato Thomas Perotto (di origini italiane, ma nessun quotidiano italiano ne ha rivelato il cognome) sono stati strappati nelle scuole e negli atenei, compresa Sciences Pro Paris, la prestigiosa università dei figli dell'alta borghesia francese radical-chic, da parte dei militanti della sinistra giovanile che hanno simpatizzato per l'assassinio del ragazzo in quanto militante lepenista e perché "la feccia non merita omaggio".
Lei
cosa ne pensa?
Quanto
accaduto ieri a Dublino, come i numerosi attentati che hanno
insanguinato gli ultimi anni in Francia, Belgio, Germani e paesi
Scandinavi sembra non insegnare nulla, tanto che la politica e la
stampa ultimamente parlano soltanto di gesta di folli cercando di
nascondere nazionalità, etnia e religione dei criminali. Eppure in
Europa abbiamo avuto, dall’inizio del secolo, numerose stragi di
natura islamica in varie Nazioni:
in
Francia
(strage dell’Ile de France o attacco al giornale satirico
“Charlie Hebdo” – 20 morti e 22 feriti; Parigi “Bataclan” –
137 morti e 368 feriti; Nizza “Promenade des Anglais” – 87
morti e 434 feriti ecc.);
in
Gran Bretagna
(Metropolitana di Londra - 56 morti e 784 feriti;
Arena di Manchester – 23 morti e 119 feriti; London Bridge di
Londra – 11 morti e 48 feriti ecc.);
in
Spagna
(stazioni ferroviarie di Madrid – 192 morti e 2050 feriti;
Rambla di Barcellona: 25 morti e 136 feriti ecc.);
in
Belgio
(Bruxelles – 35 morti e 340 feriti ecc);
Germania
(Mercatino di Natale di Berlino: 12 morti e 56 feriti ecc.);
soltanto
per ricordare quelli più sanguinosi, questi sono fatti non opinioni
che dovrebbero far riflettere quelle forze politiche e religiose
(come la Chiesa Cattolica) che favoriscono l’invasione
afro-islamica del continente europeo senza pensare ai rischi che
questa politica porta per le popolazioni autoctone europee.
Secondo
lei c’è una responsabilità politica da parte delle istituzioni?
Senz’altro,
in Francia ad esempio, in nome della laicità, dai tempi della
Rivoluzione Francese viene praticata una politica di laicismo
antireligioso intrinsecamente anti-cristiano, mentre nel nome del
multiculturalismo e dell’accoglienza le leggi reprimono ogni
critica all’Islam come “incitamento
all’odio razziale e religioso”
e islamofobia.
Un
esempio eclatante è quello di Éric
Justin Léon Zemmour,
giornalista e scrittore francese d’origine berbero-ebraica
algerina, fondatore del partito conservatore francese Reconquête
(Riconquista), condannato per incitamento alla discriminazione
razziale nel 2011 e per incitamento all’odio verso i musulmani nel
2021 in quanto in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera
nel 2014 aveva affermato: che «i
musulmani hanno un loro codice civile, è il Corano. Vivono tra di
loro, nelle periferie. I francesi sono stati costretti ad andarsene»
e «Io
penso che stiamo andando verso il caos. Questa situazione di popolo
nel popolo, di musulmani dentro i francesi, ci porterà al caos e
alla guerra civile. milioni di persone vivono qui, in Francia, e non
vogliono vivere alla francese».
Anche Jean
Marie Le Pen
fu condannato per gli stessi motivi quando il Front
National affisse
dei manifesti in tutta la Francia contro l’apertura di moschee e
minareti, sostenendo che erano un pericolo per la popolazione. Ma
quali sono le reali intenzioni dei predicatori islamici lo svelò un
documentario del programma Controcorrente di Sky TG24 del 2007 (Un
velo tra noi) dove venivano mostrati
Imam di diverse moschee italiane che si esprimevano a favore
di niqab,
della poligamia e dei governi di sinistra e auspicavano
l'introduzione della Shari’a in
Italia quando i musulmani saranno maggioranza. Anche in questo caso
non mancano le polemiche.
Chi
favorisce l’Islam in Europa?
Principalmente
le forze politiche di Sinistra ed Estrema Sinistra. E’ ben nota la
vicinanza della Sinistra francese all’Islam, come dimostrato dal
fatto che mentre i movimenti di sinistra erano presenti, con un
tripudio di bandiere rosse, nelle manifestazioni filo-palestinesi e
pro-hamas, non hanno partecipato a quelle contro il terrorismo
islamico e la mattanza di 1200 cittadini israeliani effettuati dai
palestinesi il 7 ottobre scorso.
In
tutta Europa c’è una oggettiva saldatura tra estrema sinistra e
islamismo che, in Francia, prende il nome di islamo-goscismo. In
Gran Bretagna, dove la presenza islamica è molto numerosa, un
musulmano d’origine pakistana è stato eletto Sindaco di Londra,
ovviamente nel Partito Laburista.
Rimanendo
in Francia, va ricordato che i musulmani rappresentano il 10% della
popolazione e, più dei cristiani, sono sensibili alle indicazioni
politiche effettuate dagli Imam, che il capo della campagna
elettorale di Emmanuel
Macron
era un esponente dei Fratelli
Musulmani,
organizzazione fuorilegge non soltanto in Egitto, Siria ed altri
paesi arabi ma, addirittura, anche in Arabia Saudita dove viene
considerata terrorista, e dalla cui scissione è nata al-Qaeda
di Osama
Bin Laden e
che il voto islamico è stato determinante al ballottaggio per
battere
la candidata del Rassemblement National, Marine
Le Pen.
La Francia inoltre ha sulla coscienza non soltanto proteggere i
terroristi rossi italiani, per i quali non ha mai concesso
l’estradizione, ma di essere stata la base e aver protetto
l’ayatollah Ruhollah Khomeini,
favorendo la rivoluzione islamica in Iran, come di aver rovesciato il
regime socialista libico di Mu'ammar
Gheddafi,
destabilizzando detto paese e favorendo la creazione di un regime
islamista legato ai Fratelli Musulmani a Bengasi, oltre che aver
favorito il proliferare dell’estremismo islamico nell’Africa
Sub-Sahariana con le sue politiche neocolonialiste di depredamento
delle risorse locali.
La favoletta secondo la quale ”Islam
è una religione di Pace”
(mendace affermazione condivisa e fatta propria anche da Papa
Francesco) è, per la Sinistra e il blocco liberal-mondialista
utile per
battere le destre cristiane, sovraniste e populiste che stanno tanto
indigeste alle demoplutocrazie finanziarie mondiali. Dette forze sono
miopi e non vedono che la pace che da l’Islam ai non musulmani è
quella eterna, quella dei cimiteri, e che nei paesi arabi del golfo i
partiti comunisti sono fuorilegge e i comunisti, messi a morte per
ateismo e apostasia e, anche dove all’inizio vi fu una
collaborazione, come in Iran contro la Scià, una volta conquistato il
potere vengono brutalmente repressi, vedi il Partito Comunista
(Tudeh) dell’Iran.
In
Italia quale è la situazione?
Nel
nostro Paese, grazie a Dio, non ci sono state fino ad ora stragi di
matrice islamista e non ci sono quelle «milizie
armate che operano delle razzie»
partendo da «banlieue
criminogene»,
come secondo Marion
Marèchal,
vice presidente di Reconquete, avviene in Francia, ma bisogna tenere
la guardia ben alta. Anche da noi c’è stata una saldatura
islamo-goscista, come dimostrato dall’ex Presidente delle Comunità
Islamiche (UCOII) Hamza
Piccardo,
esponente di Rifondazione Comunista e l’elezione nel parlamento
italiano di Khalid
Chaouki
e Khaled
Fouad Allam,
ambedue del Partito Democratico o, alle ultime elezioni, di Aboubakar
Soumahoro
nelle liste dell’Alleanza Sinistra/Verdi.
La
scuola italiana aiuta l’integrazione dei ragazzi islamici?
Ne
dubito, basta vedere le manifestazioni pro-Palestina e quelle del 25
aprile. Nelle scuole italiane s’insegna l’antifascismo e l’odio
verso tutti coloro che esprimono posizioni di difesa delle radici
identitarie cristiane e patriottiche definite dal mainstream (dalla
Stampa a Repubblica, di proprietà della Gedi di John Elkann, al
Domani di De Benedetti, al Corriere della Sera e La7 di Urbano Cairo
ecc.) quali destra radicale, destra destra, fascisti, razzisti,
xenofobi ecc. Questo blocco islamo-antifascista viene alimentato dal
mito della Resistenza comunista e i terroristi del Movimento
di Resistenza Islamica
(HAMAS)
vengono percepiti come “partigiani”,
dando un significato nobile a questo termine. Sarebbe il caso che il
Governo intervenisse per fermare questi insegnamenti d’odio
anti-italiano nelle scuole, anche ampliando la storia ai crimini dei
cosiddetti “liberatori”,
ricordando che l’ANPI è espressione degli ex partigiani di fede
staliniana e che, questi ultimi, sono responsabili di numerosi
crimini, non soltanto politici a danno dei fascisti o presunti tali,
ma anche di classe contro imprenditori e anche di altri partigiani
(vedi strage dei partigiani bianchi friulani della Osoppo), di
religiosi italiani della Crociata Italica (a iniziare da don Tullio
Calcagno di Terni) e tanti sacerdoti e seminaristi cattolici
assassinati, soprattutto in Emilia Romagna.