Persecuzione "democratica" contro i pro-Vita
L'intolleranza della galassia radical-democratica, liberal, laica, pro-gender e, ovviamente, anti-fascista, non è una prerogativa dell'Italia dove la stampa plutocratico-progressista getta continuamente fango contro le forze patriottiche governative, con il rischio che, questa campagna d'odio fomentato dall'Annunziata, la Gruber, Formigli, Saviano e company, che cercano di far passare il Governo Italiano come un pericolo per la Democrazia Repubblicana nata dalla Resistenza, causi che come è successo in Svolacchia contro il povero Roberto Fico, in pericolo di vita dopo che un esponente militante di un partito della sinistra globalista e antinazionale locale ("Slovacchia Progressista", equivalente locale del nostrano PD) gli ha sparato perché colpevole di essere contro l'invio delle armi in Ucraina e non essere asservito all'imperialismo atlantico. D'altra parte il giornalista pluto-comunista Paolo Mieli, tra i firmatari di un Manifesto contro Calabresi, non solo non è stato ritenuto responsabile morale del linciaggio di quel povero servitore dello Stato poi assassinato da esponenti di Lotta Continua ma imperversa a reti unificate come opinionista sulla Rai, Mediaset e La 7 ... Siamo all'assurdo che chi dice di lottare per i diritti civili voglia, in realtà, leggi sempre più restrittive della libertà altrui, tolleranza verso i violenti di sinistra, repressione per coloro che commemorano le vittime della violenza antifascista, abolizione del diritto all'obiezione di coscienza per i medici ed infermieri anti-abortisti, carcere per chi esprime idee diverse dalla cultura radical-chic e gender dominante ecc. Queste forme di repressione democratica, laica e antifascista si stanno allargando in tutto il mondo, dalla Scozia diretta da un socialista musulmano, alla Spagna, al governo "democratico" americano di Biden. Vari movimenti cristiani hanno denunciato la represione che si è abbattuta contro il movimento pro-life, dove la scure della Magistratura Democratica U.S.A. ha condannato a pene severissime e carcere duro contro pacifici manifestanti cristiani anti-abortisti, mentre lascia impuniti i vandali abortisti che incendiano Chiese e Centri di Aiuto alla Maternità. Due anni fa, il Dipartimento di Giustizia (DOJ) del presidente Joe Biden, un cattolico di sinistra appoggiato da dai bergogliani locali ai quali, evidentemente, la difesa della Vita e della Religione è meno importante che impedire l'elezione dell'antiabortista e anti-immigrazionista Trump, aveva accusato di cospirazione e violazione della legge sulla libertà di accesso alle cliniche (FACE) nove attivisti pro-vita per la protesta non violenta da essi inscenata fuori da un abortificio di Washington nell’ottobre 2020, richiedendo contro di loro condanne severissime (11 anni di carcere e una multa di 350.000 dollari). I giudici accogliendo le richieste dell'Amministrazione democratica, hanno giudicato i pro life colpevoli e dall'anno scorso li ha sottoposti al carcere preventivo, in attesa della sentenza definitiva. Lauren Handy, una donna di 30 anni (nella foto), militante del movimento anti-abortista PAAU, è stata condannata a 4 anni e 9 mesi di prigione federale; Jonathan Darnel, un veterano della guerra in Iraq che ha prestato servizio in due tournée, è stato condannato a 2 anni e 10 mesi di carcere; William Goodman di 54 anni, Herb Geraghty, un ateo pro-vita di 27 anni e Joan Bell, 76 anni, sono stati condannati a 2 anni e 3 mesi di prigione; John Hinshaw di 69 anni, è stato condannato a 1 anno e 9 mesi mesi di prigione. Queste pene durissime che, per inciso nella permissiva Italia avrebbe al più portato a condanne con la condizionale o all'affidamento ai servizi sociali, in America, dove vige il principio della certezza del diritto, il carcere viene scontato fino all'ultimo giorno, ovviamente ai prigionieri incarcerati preventivamente l'anno passato verranno computati anche i mesi di carcere preventivo già scontati. Ma cosa hanno fatto detti criminali per aver ricevuto condanne così pesanti? Per gli avvocati della “Thomas More Society” che hanno difeso gli imputati, la loro colpa sarebbe stata quella di inginocchiarsi e pregare davanti all'abortificio “Surgi-Clinic” del dottor Santangelo a Washington, di aver distribuito pubblicazioni pro-vita e consigliato le donne a non abortire e la Handy, che ha avuto la condanna più dura, di essersi incatenata per protesta all'interno della struttura. Va ricordato che, prima della manifestazione di protesta per la quale sono stati condannati, la Lauren Handy aveva scoperto i resti di circa 115 bambini abortiti in un contenitore adiacente detto abortificio, ben 5 dei quali potrebbero essere stati parzialmente abortiti o uccisi dopo la nascita in violazione della legge federale, ma il giudice distrettuale, il democratico Colleen Kollar-Kotelly, non soltanto non ha consentito che le prove video o fotografiche dei 115 bambini abortiti fossero utilizzate come prova nel processo, negando che dette azioni fossero state commesse in difesa di una terza persona, bambini non ancora nati ma, addirittura ha affermato che i pro life avevano mostrato mancanza di compassione nei confronti delle donne che cercavano di abortire ed impedito il loro «bisogno umano di cure mediche». Dopo questa sentenza ci sono stati oltre 400 attacchi vandalici contro Chiese cristiane e centri di aiuto alla vita in tutti gli Stati Uniti da parte degli attivisti pro-aborto nella più completa impunità da parte delle autorità, salvo in Florida, Ohio ed altri Stati a guida repubblicana non disponibili a tollerare tutto ciò. Ovviamente di quanto sopra scritto in Italia nessun giornale ha dato notizia, forse perché il mainstream spera che, fatto cadere il presunto Regime neo-fascista della Meloni, si approvi la liberticida legge Zan e si perseguitino duramente anche da noi, tutte le opinioni non conformi.

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