Giornata del Velo Islamico a Genova
Il 1 febbraio prossimo si terrà, su iniziativa dell'Ordine degli Avvocati di Genova, presso la Sala Congressi - Centro Cultura, Formazione e Attività Forensi la "Giornata del Velo Islamico". Il sito Daily Muslim ci informa che relatori dell’incontro saranno, l’avv. Gabriella de Filippis che parlerà sul tema “Il velo prima e dopo l’Islam“; Rajae Bezzaz, inviata di Striscia la Notizia che si soffermerà su “Il velo nella cultura islamica” e l’avv. Gianluca Menti che parlerà de “Il velo nella giurisprudenza italiana e comunitaria“.
L'iniziativa degli avvocati liguri è stata stigmatizzata unicamente dal Partito della Alternativa Monarchica per il quale "non solo il velo è contrario ai diritti delle donne ma è motivo di atti di immonda bestialità da parte di fanatici religiosi che puniscono donne non solo per non portarlo ma anche per portarlo male”. Al riguardo hanno portato a testimonianza il caso di una donna iraniana (vedere fotografia in allegato) colpita al volto col l'acido dai Guardiani della Rivoluzione iraniani. Il Partito della Alternativa Monarchica ritiene che le autorità preposte abbiano il dovere di porre fine all’incitazione al fanatismo religioso che manifestazioni di questo genere implicano indirettamente.

Il velo è la mortificazione islamica della donna. E' lo "status simbol" della condizione femminile nell'islam. E' il relegare la figura femminile allo stato subalterno della figura maschile, unica depositaria di autorità e di attribuzioni giuridiche. il jiab è un'ampia concessione perché lascia i lineamenti del viso scoperti, mentre il burka copre da capo a piedi l'intera figura femminile. La più grande disgrazia per una donna è nascere in un paese islamico. Ella, per la società, non esisterà mai: dapprima sarà la prima/seconda/terza figlia di ….., poi diventerà la prima/seconda/terza moglie di….. Condizione davvero invidiabile! Avv. Ersilia Barracca
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