domenica 27 aprile 2025

Divina Liturgia al Sacrario dell’Armata Silente

 Divina Liturgia al Sacrario dell’Armata Silente






Anche quest’anno la Chiesa Ortodossa Italiana ha celebrato una Divina Liturgia a Sant’Angelo in Formis (frazione di Capua in provincia di Caserta) in ricordo di tredici marò (incursori marinai-paracadutisti della X Max, di età compresa tra i 17 e i 24 anni) fucilati dagli anglo-americani durante la guerra civile che ha insanguinato l’Italia negli anni 1943-1945.




La cerimonia è stata officiata dal parroco di Frosinone padre Sergio Arduini e da Sua Beatitudine Filippo che ha benedetto le lapidi commemorative e i fedeli presenti. Il Sacrario dell’Armata Silente è posto in una cava di tufo dove sono ancora visibili i buchi delle pallottole, tredici ulivi e una lapide che ne ricorda il sacrificio. Sulla lapide, che riporta i nomi delle tredici vittime è riportata una frase dello scrittore francese Robert Brasillach: “Amore e coraggio non sono soggetti a processo”.




Il Sacrario. di Proprietà del Comune di Capua, e affidato al Centro Nazionale Sportivo Fiamma - Comitato Regione Campania, chi fosse interessato a visitarlo può telefonare al numero 081.894.13.85




sabato 5 aprile 2025

San Aleksandr Nevskij colui che salvò la Rus dall'invasione crociata

 

San Aleksandr Nevskij 

colui che salvò la Rus dall'invasione crociata 

    
    Approfittando del fatto che le forze della Rus di Kiev erano sotto attacco dell'Orda d'Oro tartaro-mongola e mussulmana, un'armata crociata cattolica, diretta dai Cavalieri Teutonici, dai Fratelli della Spada di Livonia e da truppe germaniche, svedesi e tedesche aggredirono le popolazioni ortodosse e pagane del baltico e della Rus, cercando di imporre loro la conversione forzosa al cattolicesimo. 
    Tale operazione era riuscita tra i popoli baltici della Lituania, Estonia e Lettonia e sarebbe riuscita anche nella Rus di Kiev se l'armata crociata cattolica diretta dal comandante svedese Birger Magnusson, conte di Bjalbo, non fosse stata sconfitta dall'appena ventenne arciduca Alekandr, principe di Novgorod e Vladimir, il 5 aprile 1242, sconfiggesse i crociati cattolici nella battaglia della Neva (o del lago ghiacciato) ricacciando svedesi e teutonici fuori dal Golfo di Finlandia e impedendo che l'intolleranza cattolica (peggiore di quella islamica che almeno rispettava la libertà di culto dei cristiani) imponesse l'abbandono della Fede Ortodossa alle popolazioni slave e finniche della Rus di Kiev.
    Il principe Aleksandr, che ricevette il soprannome di Nevskij (della Neva, dalla battaglia che salvò la Rus dall'invasione cattolica) nel 1547 fu canonizzato dal Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa e su decisione dello zar Pietro il Grande i suoi resti furono portati a San Pietroburgo, dove risposano nella Lavra (o Monastero) di San Aleksandr Newskij. 

Taybet

Taybet la  Chiesa Ortodossa Italiana scrive all'a mbasciatore d'Israele per denunciare la violenza dei coloni israeliani contro l...