SORA ricorda il martirio di NORMA CROSETTO
Organizzata dalla locale sezione dell'Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, localmente diretta dalla dottoressa Dora Lombardi (terza nella foto), si è svolta a Sora, antica città d'origine volsca della provincia di Frosinone sito nella Valle del Liri, facente parte fino al 1861 del Regno delle Due Sicilie e della Terra di Lavoro, si è svolta nella piazza dedicata ai Martiri delle Foibe la commemorazione di Norma Crosetto, la giovane studentessa universitaria istriana nativa di Visinada (Vižinada) città italiana oggi in Croazia (dove gli italiani rimasti rappresentano poco più dell'8% della popolazione), arrestata in quanto italiana, vittima di sevizie e stupri e infine assassinata dai partigiani comunisti jugoslavi nel 1943, all'età di 23 anni. La giovane fu gettata viva, insieme ad altri cittadini di etnia italiana, nella di Villa Surani sita nel comune di Visignano (oggi Višnjan in Croazia). A Norma Crosetto nel 1949 l'Università di Padova, dove era iscritta, ha conferito la laurea ad honorem in Lettere e, nel 2011, sempre a Padova, il Comune nell'ambito delle celebrazioni per il Giorno del ricorso ha posto una targa commemorativa nel cortile del Palazzo del Bo. Nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (ex partigiano badogliano) ha conferito la medaglia d'oro al merito civile alla memoria. Negli ultimi anni diversi comuni hanno dedicato delle vie o piazze a Norma Crosetto, le cui targhe sono state spesso oggetto di vandalismo da parte di vandali antifascisti.
La Chiesa Ortodossa Italiana, sempre a fianco degli esuli giuliani e dalmati, e che ogni anno nel frusinate è presente nelle manifestazioni in ricordo delle vittime delle foibe e delle marocchinate non poteva non essere presente. Alla manifestazione, presente per l'amministrazione comunale il consigliere Francesco Monorchio (nelle foto con la fascia tricolore) è intervenuto il reverendo padre Sergio Arduini, carabiniere in pensione, parroco ortodosso della Chiesa di San Michele Arcangelo di Frosinone, cappellano del Sacrario dell'Armata Silente di Sant'Angelo in Formis e Vicario Castrense dell'Ordinariato Militare della Chiesa Ortodossa Italiana che ha commemorato la martire ed ha benedetto la targa della piazza e i presenti.


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