martedì 25 novembre 2025

Taybet

Taybet la  Chiesa Ortodossa Italiana scrive all'ambasciatore d'Israele per denunciare la violenza dei coloni israeliani contro l'unico villaggio cristiano della Cisgiordania


Lettera mandata all'ambasciatore d'Israele in Italia e, per conoscenza, all'ambasciata italiana a Tel Aviv e al ministro degli Esteri on. Antonio Tajani


Premesso che la nostra Chiesa non si è mai schierata su posizioni antisioniste e non ha mai contestato il diritto del popolo ebraico ada avere un proprio focolare nazionale, siamo qui a rivolgerci al Governo Israeliano affinché cessino le violenze operate da gruppi di coloni estremisti contro gli abitanti di Taybeh, unico villaggio interamente cristiano della Cisgiordania (facente parte della Yehuda ve'Shomron biblica).

Taybeh, città anticamente chiamata Aphram, è particolarmente cara al mondo cristiano perché vi si recò Gesù dopo la resurrezione di Lazzaro (Gv 11:53-54) e perché vi è un'importante Chiesa Ortodossa, quella di Al-Khidr (San Giorgio) e un monastero già assaltato dai coloni il 19 aprile 2013.

Non credo sia nell’interesse stesso del popolo israeliano, che vive circondato da popolazioni arabo-musulmane ostili,  inimicarsi anche il mondo cristiano che gli è stato sempre vicino nei momenti di difficoltà.

Gli abitanti di Taybeh, anche se col passare dei secoli hanno adottato la lingua araba, non sono poi dei veri arabi-palestinesi ma discendenti di quelle popolazioni giudaico-aramee che vivevano in detto territorio prima della conquista islamica, che hanno mantenuto la fede e non si sono fusi con gli invasori arabi.

Pertanto non è neppure escluso che da un punto di vista strettamente genetico i cristiani di Taybeh siano degli ebrei convertiti e non degli arabi immigrati e come tali hanno più diritto dei coloni immigrati a vivere nelle terre cisgiordane dell’antica Giudea e Samaria, dalle quali non si sono mai allontanati.

Sollecitiamo altresì l’autorevole intervento da parte dell’ambasciatore italiano in Israele e del Ministro degli Esteri affinché l’Italia, che ha per capitale Roma, centro della cristianità, intervenga a favore dei nostri fratelli cristiani ingiustamente fatti oggetto di violenza da parte dei coloni estremisti israeliani.

Si resta in attesa di cortese cenno di riscontro e si coglie l’occasione per porgere distinti saluti.

S.B. Filippo I (Ortenzi)



martedì 14 ottobre 2025

SORA ricorda il martirio di NORMA CROSETTO

 SORA ricorda il martirio di  NORMA CROSETTO


Organizzata dalla locale sezione dell'Associazione Nazionale Vittime delle Marocchinate, localmente diretta dalla dottoressa Dora Lombardi (terza nella foto), si è svolta a Sora, antica città d'origine volsca della provincia di Frosinone sito nella Valle del Liri, facente parte fino al 1861 del Regno delle Due Sicilie e della Terra di Lavoro, si è svolta nella piazza dedicata ai Martiri delle Foibe la commemorazione di Norma Crosetto, la giovane studentessa universitaria istriana nativa di Visinada (Vižinada) città italiana oggi in Croazia (dove gli italiani rimasti rappresentano poco più dell'8% della popolazione), arrestata in quanto italiana, vittima di sevizie e stupri e infine assassinata dai partigiani comunisti jugoslavi nel 1943,  all'età di  23 anni.  La giovane fu gettata viva, insieme ad altri cittadini di etnia italiana, nella di Villa Surani sita nel comune di Visignano (oggi Višnjan in Croazia). A Norma Crosetto nel 1949 l'Università di Padova, dove era iscritta, ha conferito la laurea ad honorem in Lettere e, nel 2011, sempre a Padova, il Comune nell'ambito delle celebrazioni per il Giorno del ricorso ha posto una targa commemorativa nel cortile del Palazzo del Bo. Nel 2005, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (ex partigiano badogliano) ha conferito la medaglia d'oro al merito civile alla memoria. Negli ultimi anni diversi comuni hanno dedicato delle vie o piazze a Norma Crosetto, le cui targhe sono state spesso oggetto di vandalismo da parte di vandali antifascisti. 


La Chiesa Ortodossa Italiana, sempre a fianco degli esuli giuliani e dalmati, e che ogni anno nel frusinate è presente nelle manifestazioni in ricordo delle vittime delle foibe e delle marocchinate non poteva non essere presente. Alla manifestazione, presente per l'amministrazione comunale il consigliere Francesco Monorchio (nelle foto con la fascia tricolore) è intervenuto il reverendo padre Sergio Arduini, carabiniere in pensione,  parroco ortodosso della Chiesa di San Michele Arcangelo di Frosinone, cappellano del Sacrario dell'Armata Silente di Sant'Angelo in Formis e Vicario Castrense dell'Ordinariato Militare della Chiesa Ortodossa Italiana che ha commemorato la martire ed ha benedetto la targa della piazza e i presenti.


sabato 4 ottobre 2025

Per la Pace e contro l'Europa della Finanza e della Guerra

Per la Pace e contro l'Europa della Finanza e della Guerra


Intervento di Sua Betitudine 

Sua Beatitudine Filippo di Roma, accompagnato dal reverendo padre Marco e dallo ieromonaco padre Sebastiano, ha partecipato alla manifestazione contro l’Europa della Finanza e della Guerra organizzata a Roma dall’on. Marco Rizzo e dal dott. Francesco Toscano di D.S.P.


scorcio della piazza dei Fori Imperiali

Durante il suo intervento Sua Beatitudine ha parlato della guerra, effetto delle provocazioni atlantiche, in Ucraina, della persecuzione contro la Chiesa Ortodossa Ucraina effettuata in tale Stato, dove centinaia di chiese sono state sequestrate dal governo e affidate alla Chiesa Greco-Cattolica Uniate e a realtà ortodosse scismatiche. 

Ha denunciato la persecuzione contro le minoranze etniche, non soltanto quella russa, ma anche contro quelle ungheresi e, soprattutto contro le popolazioni moldavo-rumene della Bessarabia Meridionale e della Bucovina del Nord, territori rumeni aggregati da Stalin all’Ucraina, dove hanno proibito la lingua  e la Chiesa Ortodossa Rumena per costringere dette popolazioni all'assimilazione forzata.

 Ha affrontato altresì la pulizia etnica nel Nagorno Karabakh dove la repubblica armena di Artsakh è stata spazzata via dalle truppe azere, supportate da miliziani islamisti siriani fatti appositamente giungere dalla Turchia, che hanno scacciato le popolazioni locali armene che, secondo lo storico greco-cappadocio Strabone (I secolo a.C), facevano parte del Regno artasside della Grande Armenia, già secoli prima dell’era cristiana.





Prima del Comizio in via dei Fori imperiali si è svolta una manifestazione che è partita da Piazza Vittorio e percorso via Cavour.

l'on. Marco Rizzo con padre Sebastiano, Sua Beatitudine Filippo e padre Marco



martedì 1 luglio 2025

padre Sergio Arduini nominato Vicario Castrense dell'Arcidiocesi di Roma

                     padre Sergio Arduini  

          nominato Vicario Castrense 

             dell'Arcidiocesi di Roma

(Lazio, Abruzzo, Toscana, Umbria, Marche)


Sentito l’Ordinario Militare della Chiesa Ortodossa Italiana mons. Antonio Berardo di Casaluce, L'Arcivescovo Metropolita Sua Beatitudine Filippo I di Roma,  ha nominato padre Sergio Arduinipresbitero della Parrocchia  di San Michele Arcangelo di Frosinone e cappellano del Sacrario dell’Armata Silente di Sant’Angelo in Formis (Caserta), Appuntato sc.qs. dei carabinieri in congedo quale

Vicario Castrense per l’Arcidiocesi di Roma

(comprendente le Regioni: Lazio, Toscana, Abruzzo, Marche e Umbria)

Lo stesso organizzerà l’assistenza spirituale e le cappellanie ai fedeli ortodossi dipendenti dalle Forze Armate e dalle Forze dell’Ordine, dai corpi civili dello stato con funzioni di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria (es. Vigili del Fuoco), dai corpi militari ausiliari (es. Croce Rossa Italiana), dei fedeli appartenenti alle associazioni di vittime di guerra e di rievocazione storica,  ai membri delle associazioni d’Arma e Combattentistiche, presso le proprie sedi e quanti in servizio volontario presso monumenti, sacrari e mausolei militari

mercoledì 25 giugno 2025

Costituito l'ORDINARIATO MILITARE della Chiesa Ortodossa Italiana


Costituito l'ORDINARIATO MILITARE 

della Chiesa Ortodossa Italiana



Per venire incontro alle esigenze dei dipendenti delle forze armate e delle forze dell'ordine, degli appartenenti alle associazioni combattentistiche e d’arma presso le proprie sedi o in servizio volontario presso monumenti, sacrari e mausolei militari, il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Italiana ha costituito un Ordinariato Militare la cui direzione è stata affidata a mons. Antonio Berardo di Casaluce, Vescovo di Ravenna e maresciallo dell’Arma dei Carabinieri in quiescenza, che sarà assistito da padre Sergio Arduini, presbitero della Parrocchia  di San Michele Arcangelo di Frosinone, cappellano del Sacrario dell’Armata Silente di Sant’Angelo in Formis (Caserta), Appuntato s.qs. dei CC in concedo.


mons. Antonio Berardo, Ordinario militare C.O.I.

L'Ordinariato Militare è una struttura della Chiesa Ortodossa Italiana che ha quale missione quella di offrire assistenza spirituale ai fedeli ortodossi presenti nelle forze armate e nelle forze di polizia. 

Inoltre l'Ordinariato garantisce l'assistenza spirituale ai fedeli aderenti alle associazioni combattentistiche e d'arma, alle associazioni di rievocazione storica, alle associazioni dei familiari e delle vittime di guerra, financo alle associazioni militari cavalleresche.



L'Ordinariato è una circoscrizione episcopale personale che fa riferimento all'Ordinario Militare mons. Antonio Berardo, barone di Casaluce, maresciallo dei carabinieri in quiescenza. Al contrario della Chiesa Cattolica, l'Ordinariato non si soprappone alle diocesi e i suoi membri rimangono incardinati nella diocesi di appartenenza.

In ogni diocesi l'ordinario militare, di concerto con il vescovo territorialmente competente nomina un Vicario Castrense, che coordina i vari cappellani operanti nel territorio. 


padre Sergio Arduini, Vicario Castrense dell'Arcidiocesi di Roma

Vicario Castrense per l'Arcidiocesi di Roma, comprendente le regioni: Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo è padre Sergio Arduini, appuntato s.qs. dei carabinieri in congedo, cappellano del Sacrario Militare dell'Armata Silente di Sant'Angelo in Formis.



sabato 7 giugno 2025

 Fiuggi (FR) - VII Congresso Nazionale ESAARCO



Si è svolto il 5 e 6 giugno a Fiuggi (FR) il VII Congresso Nazionale Politico Organizzativo  della Confederazione ES.A.AR.CO (Esercenti, Agricoltori, Artigiani e Commercianti), una grande Confederazione imprenditoriale , apartitica e senza fini di lucro, che persegue lo scopo di rappresentare e tutelare gli interessi economici e sociali delle imprese esercenti attività agricole, artigiane e commerciali. L'Esaarco, fondata da Daniele Gregorio Scalise, ex dirigente della C.N.A. di Catanzaro, offre ai suoi numerosi associati (circa 1ùun milione) : Formazione Professionale ex D.Lgs 81/2008 - Formazione Professionale  (dalle varie ISO di settore alle lingue straniere, dal sistema di assicurazione interna di qualità al Long Life Learning ...) - Ufficio Legale e Ufficio Vertenze - Internazionalizzazione delle P.M.I. - Contratti di Rete - Servizi di Patronato - Servizi C.A.F. - Rete DE.CO. ITALIA - Consulenza e Servizio Buste Paga ecc. 


Tema del VII Congresso Nazionale è stato "Lavoro e Salute: due diritti da proteggere" e, tra i relatori hanno parlato: il Presidente Nazionale della Confederazione Daniele Gregorio Scalise su "Umanesimo digitale: l'Intelligenza Artificiale al servizio del lavoro, della persona e della produttività", gli ingegneri Alessio Cattaneo e Salvatore Monaco su "Nuove Tecnologie e Lavoro", il dott. Mourad Fradi, Presidente della Camera Tunisino Italiana di Commercio e Industria, Sonia Lupi su "Incidenti sul Lavoro e Mala Sanità" ecc. Tra gli altri interventi segnaliamo quelli della dottoressa Lucia Lo Porto, Presidente dell'Arpa Lombardia e del dott.Roberto Formigoni, ex Presidente della Regione Lombardia e Presidente Onorario della Confederazione Es.a.ar.co. Hanno presenziato anche esponenti religiosi quali mons. Tommasi Stenico (chiesa Cattolica) e Sua Beatitudine Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana.

nella foto Sua Beatitudine Filippo I di Roma tra l'on. Roberto Formigoni e la dott.ssa Lucia Lo Palo


mercoledì 28 maggio 2025

Divino Spirito

 

Divino Spirito

 

Organizzato da Iter Vitis - Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, si è svolto a Roma, presso Palazzo Valentini (via Quattro Novembre,119 a) un Convegno dal titolo Divino Spirito, dove si è parlato del vino nella storia, nella cultura, nelle tradizioni e nella religione al quale ha partecipato quale relatore Sua Beatitudine Filippo I di Roma. Moderata dalla dott.ssa Emanuela Panke, Presidente di Iter Vitis, il convegno dopo i saluti istituzionali dell’assessore all’agricoltura del Comune di Roma dott.ssa Sabrina Alfonsi e del Presidente della Commissione Giubileo Roma Capitale dott. Dario Nanni ha visto le relazioni della dott.ssa Marcella Pisani, docente di Archeologia Classica dell’Università di Roma Tor Vergata che ha fatto una lezione su “Dioniso, le religioni antiche e il Vino", le cui prime coltivazioni furono in Armenia 4.000 anni fa e come, in Egitto, nella tomba di Nakht del 1552 a.c. si è trovata una vera e propria carta dei vini con denominazioni d’origine e qualità.

Il prof. Ernesto Di Rienzo, docente di Antropologia dei patrimoni culturali dell’Università di Roma Tor Vergata ha parlato delle “immagini e immaginatività del vino tra sacro e profano” e come Roma sia inserita nel progetto “Roma mater vinorum”.

Mons. Vittorio Gepponi, della Diocesi di Perugia ha parlato del “Vino nella Teologia e nella Ritualità Eucaristica della Chiesa Cattolica”.

David Palterer, Vice Presidente dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze, nonché autorevole esponente della locale comunità ebraica ha parlato del “significato spirituale della coppa del Kiddush nell’Ebraismo”.

 

 

 

La Chiesa Ortodossa era rappresentata da padre Aron Horciu, parroco rumeno ortodosso di Montefiascone, che ha parlato dell’importanza del vino nella Divina Liturgia e da Sua Beatitudine Filippo Ortenzi, Arcivescovo Metropolita della Chiesa Ortodossa Italiana.

Riportiamo alcuni stralci dell’intervento di S.B.:  il vino è citato più di 200 volte nella Bibbia e il suo significato va ben oltre il semplice essere una bevanda,  era un simbolo di provviste e di celebrazione  che «allieta il cuore dell’uomo» (Sal 104:15).

Nel Nuovo Testamento Gesù si riferisce spesso al vino, il primo miracolo registrato di Gesù alle nozze di Cana, in cui trasformò l'acqua in vino (Gv 2:1-11) e durante l’Ultima Cena lo scelse quale simbolo per rappresentare una Nuova Alleanza nel sangue di Cristo, tra Dio e l’Umanità  (Lc 22:17-20 e Mt 26:27-29).

Se il pane simboleggia il corpo di Cristo spezzato per il peccato dell'umanità, il vino rappresenta il Suo sangue, versato “per noi e per molti” (Mt 26.28 e Mc 14:24) “in remissione dei peccati”. Molte sono poi le parabole evangeliche di Gesù che hanno ad oggetto il vino: la parabola  del vino nuovo in otri vecchi (Mc 2:22): "E nessuno mette vino nuovo in otri vecchi. Se lo fa, il vino fa scoppiare gli otri e il vino è distrutto e anche gli otri. Ma il vino nuovo è per otri freschi", dove il vino  nuovo rappresenta la nuova alleanza e la vita fresca e dinamica dello Spirito che Gesù porta e ci invita  ad abbandonare le vecchie mentalità, simboleggiate dai vecchi otri. La parabola degli operai nella vigna (Mt 20:1-16), che illustra la grazia e l’amore di Dio che viene data gratuitamente a tutti, anche a coloro che si avvicinano per ultimi alla verità. La parabola della vite e dei tralci (Gv 15:1-8): "Io sono la vite, voi siete i tralci. Chi rimane in me e io in lui, è lui che porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla".  Gesù stesso però condanna (Lc 21:34) l’ubriachezza  e l’Apostolo Paolo nella lettera a Timoteo  ( 1:3) viete la nomina a vescovo di persone non "sobrie" e ”dedite al vino”, il vino pertanto è importante nella vita e nella liturgia ma deve essere consumato con moderazione. Lo stesso Paolo in Efesini 5:18, sconsiglia severamente di ubriacarsi di vino, mentre sconsiglia di essere astemi, tanto da raccomandare il consumo moderato di vino per motivi di salute in 1 Timoteo 5:23: "Smetti di bere soltanto acqua e usa un po' di vino a causa del tuo stomaco e dei tuoi frequenti disturbi". Nel raccontare questo fatto S.B. ha fatto una battuta, molto apprezzata, quando ha ricordato che due dei più malvagi criminali del XX secolo, Hitler e Bin Laden, erano ambedue astemi, “forse se avessero bevuto del buon vino avrebbero ragionato diversamente …”.

Taybet

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